Sono toscano, vivo da tempo a Roma, città dove concentro una larga parte del mio lavoro. Mi occupo di marketing, prevalentemente digital: il web e le innovazioni ad esso legate sono il mio mondo, che cerco di portare come fattore di successo e cambiamento nelle piccole e medie imprese, le quali rappresentano la gran parte dei miei clienti.
Nel lavoro ho attraversato i tanti passaggi che hanno vissuto la maggior parte dei giovani italiani da un paio di decenni a questa parte: una interminabile “gavetta“. Sono stato collaboratore non retribuito, stagista, collaboratore a progetto, lavoratore dipendente, imprenditore (sono stato socio fondatore di una cooperativa che si occupava di far lavorare in maniera regolare i tecnici dello spettacolo, in Italia, un Don Chisciotte praticamente..), e infine oggi consulente.
Non mi sono annoiato insomma, ho assaporato i vari stati mentali che caratterizzano tutti i passaggi, dalla certezza dello stipendio alla precarietà più assoluta, fino alla necessità di stare sul pezzo, sempre. Questo percorso mi ha dato indubbiamente una certa elasticità e capacità di adattamento, e ha inevitabilmente alzato la soglia della resistenza, o sopportazione, dipende dai punti di vista, a tutte quelle che sono state le difficoltà lavorative che ha avuto la mia generazione, quella dei nati verso la fine degli anni ’70 per intenderci.
Del resto un po’ di affanni toccava pure aspettarseli, proprio la mia generazione credo infatti abbia vissuto una parte di storia del nostro Paese tra le migliori di sempre, essere stati bambini negli anni ’80 e poi adolescenti nei ’90 lo considero un privilegio assoluto, quella condizione e percezione di periodo magico non poteva durare per sempre, qualcosa toccava “pagare”…siamo comunque una generazione (ritengo) fortunata.
Siamo fortunati anche perché abbiamo “vissuto il mondo” prima dell’avvento del web su scala globale, di massa, e quindi ci portiamo dietro tutto un insieme di valori ed esperienze di vita che oggi piano piano si sta perdendo. E proprio essere parte di una generazione di transizione, “di mezzo”, rappresenta un vantaggio non indifferente per chi ha scelto come me di lavorare nel marketing digitale: aver infatti vissuto il periodo “analogico” o diciamo pre-web mi rende più facile introdurre lo scenario di oggi a chi ancora non ne conosce del tutto le potenzialità e le opportunità, o i pericoli.
Negli ultimi anni di università mi sono appassionato di marketing, di innovazione tecnologica legata alla rete e ai suoi meccanismi, per cui dopo essermi laureato in Economia mi sono specializzato in marketing digitale attraverso master, corsi, studi, esperienze, aggiornamenti continui e tanti progetti, a stretto contatto con la piccola e media impresa italiana, a volte anche grande. Ho vissuto il mondo del lavoro e delle imprese nelle trasformazioni degli ultimi 15/20 anni, e attraverso la mia specializzazione mi sono posto l’obiettivo di introdurre innovazione digitale in quelle realtà che vogliono sfruttare appieno le potenzialità della rivoluzione portata dalle tecnologie della rete.
Oggi, posso rappresentare l’interlocutore ideale per tutti quei soggetti che hanno un progetto, un prodotto, un’azienda, un brand, una professione o comunque più in generale un business che deve essere venduto/promosso o comunicato adeguatamente sia online che offline. Il mio compito è affiancarli, per intraprendere le strategie più efficaci a raggiungere i loro obiettivi di comunicazione, di marketing, di crescita commerciale.